dea reitia immagini

Il suo animale prediletto era il cane (altro indizio della sua origine non greca: presso i Greci i cani erano tenuti in scarso conto; e anche altro indizio del suo legame con le partorienti e il dare alla luce: il cane era sacro anche a Eileithyia , dea della nascita). Dea Madre di tutto e di tutti, la femminilità di Reitia era così forte da determinare anche il nome dei fiumi, delle montagne e delle città più importanti, allora sempre declinati al femminile (la Brenta, ad esempio).Non aveva scettro, ma stringeva in mano una chiave magica, con la quale regolava le sorti del mondo intero. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. L’origine e l’identità di Reitia è ancora oggi avvolta nel mistero. Tutto inizia su un isolotto del fiume Adige, antica dimora di Reitia, la dea madre dei Veneti. – La Dea Veneta – Dal Baltico alla Bretagna Di Piero Favero. I due corsi sono autonomi e indipendenti l’uno dall’altro “Narrare e mettere in scena nei luoghi dei Miti” VENERDì MATTINA ore 10.00 – 12.00 Ispirandoci a […] termine Pora , primo nome della dea encoria di cui Reitia sarebbe un epiteto: Pora come dea del «passaggio», del «guado», intesa sia in senso proprio, cioè come dea di un elemento - il fiume - sicuramente primario nell'economia del centro urbano, 5 Santuari 1985. L'Iliade svelata (Italiano) Copertina flessibile – 1 gennaio 2011 di Piero Favero (Autore) 1,0 su 5 stelle 1 voti. Strabone ritiene che gli abitatori del sito appartenessero alla popolazione degli Euganei, ma oggi gli studiosi sono abbastanza concordi che essi fossero Veneti, fatto attestato dal ritrovamento di oltre 200 laminette votive dedicate al culto della venetica dea I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. Nei Veda Aditi è la 'Dea-Madre' ed il suo simbolo terrestre è l’infinito e sconfinato spazio. Protettrice dei parti , Signora degli Animali Selvaggi, Signora delle Acque e delle Selve, Signora di Magia e Guarigione; veglia sui viaggiatori e sul susseguirsi del tempo e delle stagioni per questo in alcune leggende è descritta come la Tessitrice. Quale possa essere il valore simbolico di questo oggetto si può dedurre già solo dal fatto che esso figura nello stemma papale; ma per restare nell’ambito che ci concerne, basterà rilevare che il picchio, secondo alcune leggende popolari, conosce una radice in grado di aprire tutte le serrature, che la chiave, nel folklore, è tutt’ora considerata uno dei rimedi contro la licantropia, e che il primo inno orfico, dedicato ad Ecate, signora della magia e delle metamorfosi, descrive la dea come «notturna amica dei cani» (v. 5), «simile a belva ruggente» (v. 6) e «signora che porta le chiavi di tutto l’universo» (v. 7). Dea di Caldevigo, Museo Archeologico di Este, museo atestino, paleo veneti, paleoveneti, Il culto di Reitia era il più diffuso tra le popolazioni paleovenete. che la tua memoria veglia. Secondo la versione più antica, quella che Callimaco ci ha conservato nel suo sesto inno, la dea gli compare innanzi assumendo l’aspetto di una sacerdotessa – «tiene in mano corone e papavero e sulle spalle aveva la chiave» (v. 44) – e tenta di sedare Erisìttone («Figlio, che colpisci gli alberi sacri agli dèi, / figlio, fermati, figlio…», vv. Immagine di Heket, a destra, da un rilievo del mammisi di Dendera. Dea della fertilità e della rigenerazione, le sue principali sedi di culto erano a Hur, nel Medio Egitto, e ad Abido. 2 febbraio 2016 di Millo Bozzolan. supportalo con una donazione:paypal.me/stregadicitta, © 2021 Appunti di una Strega di Città — Powered by WordPress, Apri un sito e guadagna con Altervista - Disclaimer - Segnala abuso - Indice - Privacy Policy - Personalizza tracciamento pubblicitario. Potente come Zeus, Reitia era un Odino al femminile. Era venerata come dea dei boschi, delle acque, della caccia, della fertilità e della salute. Dea Madre di tutto e di tutti, la femminilità di Reitia era così forte da determinare anche il nome dei fiumi, delle montagne e delle città più importanti, allora sempre declinati al femminile (la Brenta, ad esempio). Ma la Dea Reitia (Potnia Theròn) ha anche altre funzioni, ... questa epifania di immagini, esce l’aspetto inquietante del femminile” il demone che si agita nascosto”, la Lilith, sepolta nell’animo femminile, che ogni donna dovrebbe liberare, padrona della propria esistenza e della propria luce. Tanto per completare il quadro, non sarà inutile aggiungere che nel testo fassano la Vivana toglie la maledizione invocando Reza e le soe sozze ‘Rezza e le sue compagne’ (< SOCIAE): e in questa figura riconosciamo agevolmente la grande dea della civiltà venetica, quella Retia – usualmente identificata con Artemide Ortia – che nella sua più famosa raffigurazione, il cosiddetto disco di Montebelluna, ci appare, guarda caso, in compagnia di un lupo, con una grande chiave in mano, e circondata da una corona di fiori. Reitia. Sviluppatosi tra il 7000 e il 3500 a.C., ha fatto parte esclusivamente della zona abitata dal popolo dei Venetkens (i paleoveneti), probabilmente anche per il legame esoterico attribuito all’alfabeto venetico, utilizzato nella composizione di orazioni dedicate alla Dea. La protagonista è un'amazzone veneta, come tutte noi vorremmo essere, e come molte di noi si sentono nell'anima. Mito o miti preferiti riguardanti questa divinità. Questa Dea e` fortemente legata al mondo femminile , non puo` che esaltare la sessualita` come forza creatrice della realta` in cui viviamo. Reita è la somma Dea dei Veneti antichi , un popolo pacifico di origine indio-europea che attraverso le sue migrazioni è venuto a contatto con varie culture ed ha fatto sue molte usanze dei popoli celtici e nordici in generale; nel santuario di Este si ipotizza un utilizzo delle Rune a scopo magico dal momento che non erano utilizzate per creare racconti o annotazioni a quello scopo erano utilizzati i caratteri di origine latina. Importante anche conoscere sia gli uni sia gli altri, sapendo che nel primo caso veniamo a conoscere quello che “si raccontava”, “si tramandava”, “si credeva”; nel secondo caso invece possiamo disporre d’informazioni vere, reali, concrete. – NEL TEMPO DELLA DEA: Storia della civiltà fluviale Di Anna Maria Annette Ronchin Visualizza altre idee su corfù, archeologia, posti per le vacanze. Qui troviamo la dea, sempre raffigurata in atteggiamenti benevoli e materni, con uno stile che seguiva la moda dei popoli veneti e nordici: una bella veste, finemente lavorata, un corsetto di cuoio sbalzato, bracciali e collane di ambra, stivaletti in pelle con la punta all’insù e capelli raccolti a chignon. In origine e` un Inno alla Dea Cibale, ma trovo che si adatti molto bene alla Dea Reitia. ADITI Ricerca di Manuela Caregnato per https://www.ilcerchiodellaluna.it. Come ogni dea che si rispetti, Reitia aveva un importante santuario che fu scoperto nel 1880 proprio vicino ad Este (Padova), in un isolotto sul fiume Adige. Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Sgaialand Agency: Comunicazione, Eventi, Ufficio Stampa e PR in Veneto, Il Maestro Luigi Biasetto lancia “Sfornata a casa tua”, Le fave dei morti, la tradizione veneziana e le lumere venete, Dalla Cantina Colli Euganei, i vini solidali per la ricerca. Fonte: http://www2.lingue.unibo.it/studi%20celtici/7-Don%C3%A0.pdf, Venne identificata in un secondo momento con Cibale (con la quale condivideva i simboli) e Minerva, dai reperti ritrovati nell’ antico tempio nel veronese si ipotizza che prima fosse dedicato alla Dea Reita. Con Mini alla ricerca delle tradizioni natalizie italiane, partendo da Verona. I documenti legati al culto sono andati distrutti e dimenticati, ma sopravvive l’abitudine di fare dei roghi rituali come ‘il brusa la vecia’ che per il suo legame sia con il mondo agricolo che con la figura femminile fa pensare ad un pallido riflesso dei roghi dedicati a Reitia. La qualita` che piu` ammiro in questa divinita` e` la saggezza, in tutti i brevi racconti e informazioni sommarie che sono riuscita a trovare Reita era sempre interpellata per sanare i torti. 1. Nel video, indicato in Youtube come “Venezia, Acqua alta: un mantra alle dea Reitia”, oltre a immagini di Marghera, del Mose, delle grandi navi che attraversano il cuore di Venezia e a riprese dell’ “aqua granda” del 12 novembre scorso sulla porta di una casa veneziana, compare il disco votivo in bronzo indicato dagli archeologi come “il disco di Reitia”. Videogallery. 66 ss.). Disco bronzeo ritrovato a Montebelluna ( una delle poche immagini ritrovate attribuite alla Dea Reita) La Chiave di Reitia,ritrovata a Ca' Oddo di Monselice. – https://books.google.it/books?id=6lCsBQAAQ…epage&q&f=falsecenni sull’ utilizzo delle Rune a scopo magico a pagina 127 mentre passeggiate con le vostre amiche osservate gli alberi e il paesaggio Lasciate Permettete alle lacrime di scorrere. Signora delle Acque 17.; 7 Bolla 2008, c. 53, fig. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l'adattamento totale o parziale. Sul castello di Magrè, esisteva un tempietto dedicato alla dea cui era sacra tutta la zona boscosa circostante. Le immagini dal reparto di terapia intensiva Covid di Rovereto. Il protagonista maschile è un figo della madonna, che non guasta. Ma ancor più affascinante è la teoria di alcuni studiosi secondo i quali la sacra isola di Reitia sul fiume Adige sia stata l’origine dei meravigliosi giardini che circondano le ville euganee. Le scintille che si sprigionano dal rogo hanno sia una funzione divinatoria (se il vento le spinge a sud-est sara` un buon anno a nord-ovest al contrario prevede carestia.) Dea greca del focolare domestico, la primogenita di Crono e di Rea, sorella maggiore di Zeus. Dai frammenti superstiti si può ricostruire un colosso di sei metri circa di altezza, quindi pari a tre volte e mezzo il vero: una … La Dea veniva rappresentata con una chiave magica in mano che si presume aprisse le porte dell’ Aldila` , quindi decidesse le sorti degli uomini. Il suo culto è antichissimo e il mito è praticamente dimenticato. Un disco degli ZZ Top, un fumetto di Rat-Man e una botte di rum. ... Questo ci rimanda al mondo greco, a Era, la dea regina che assomma valenze agrarie, terrestri, di fecondità, che l’assimilano ad altre figure quali Artemide, Demetra, Afrodite, Persefone, Ekate. A Reitia ad esempio venivano attribuiti poteri sananti legati al culto delle acque medicamentose, un antico richiamo alle fonti termali che oggi ben conosciamo. se alla mia preghiera risponderai. 47-48), ma sperimentando la sua rabbiosa empietà lo maledice: lo chiama due volte «cane» (v. 63: κύον, κύον: il rovesciamento rispetto al τέκυον τέκυον dei vv. Armarsi di molta pazienza , tessera della biblioteca e tanta voglia di leggere di tutto alla ricerca delle sue esili traccie, Bibliografia Aditi: La madre-spazio/tempo Dea del cielo infinito della mitologia induista, il suo nome significa letteralmente “libera da ogni legame”, o “priva di limiti”. I giardini di Villa Barbarigo a Valsanzibio, Villa Papafava dei Carraresi a Frassanelle, Villa Cornaro a Este, Il Cataio a Battaglia Terme e molti altri più o meno importanti nascondono tutti le tracce dell’antica dea. Del suo culto c’è traccia anche nel Tempio di Minerva di Monte Castellon a Marano di Valpolicella (Verona), che si ipotizza fosse prima dedicato alla dea Reitia; e ancora a Musile di Piave (Venezia) fino ai boschi del fiume Timavo al confine tra Italia e Slovenia. La Madre degli antichi veneti, Reitia, era Signora della natura, della tessitura e della scrittura, arte affidata esclusivamente a sacerdotesse.A migliaia di anni di distanza, nell’epoca delle immagini e dei social networks, la creatività nella scrittura si dimostra strumento di comunicazione efficacissimo. http://www2.lingue.unibo.it/studi%20celtici/7-Don%C3%A0.pdf, https://books.google.it/books?id=6lCsBQAAQ…epage&q&f=false, Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale, Documentario di Ronald Hutton sulla Wicca, The Last Witch Hunter - L'ultimo cacciatore di streghe [Streaming- raiplay], Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale. 69-70, n. 139. può essere utile ricordare che una delle possibili radici individuate per il no- 44 Aubriot-Sévin 1992, pp. In quanto Signora delle Acque i suoi templi e altari erano presenti lungo i fiumi e le fonti termali. Non aveva scettro, ma stringeva in mano una chiave magica, con la quale regolava le sorti del mondo intero. CHE CI FANNO ASSIEME. Il Veneto, Terra delle Meraviglie, avrebbe potuto non avere la sua dea? forme alternative. Parco regionale dei Colli Euganei, 1998. “Spaccio cultura per lavoro e ne abuso per piacere”: dopo una laurea in DAMS e una in Musicologia, ha fatto delle sue passioni un lavoro. Si sa che, corteggiata da Poseidone e da Apollo, la Dea ottenne da Zeus di poter mantenere per sempre la sua verginità, in cambio ottenne grandi onori e il culto in tutte le case degli uomini e nei templi. C’era una volta una dea… sulle le tracce di Reitia, l’antica madre... Dea di Caldevigo, statuetta di devota con le braccia aperte nel gesto di preghiera, Dea di Caldevigo - statuetta di devota con le braccia aperte nel gesto di preghiera, Dea di Caldevigo - dettaglio - statuetta di devota con le braccia aperte nel gesto di preghiera, Rilievo del disco bronzeo di Montebelluna, Disegno tratto dal profile Tumblr di Ilaria “Shishitsunari”, 🛰 Una piattaforma online che acquisisce ed elab, ❌Quello che ha ideato il green team di @tedxcort, 🎶 Il Concerto di Capodanno 2021 del @teatrostab, @carloegiorgio, la coppia più longeva della comi, 🖤Addio a Pierre Cardin, il cui nome e lo stile, 📆 Save the date 📅 L'incursione di M49 in val dei Mocheni Che disastro a malga Cambroncoi. Simboli e immagini di questa divinità. Considerando i tratti salienti di Mamma Oca/Berchta mi pare doveroso sottolineare delle corrispondenze con la dea dei Veneti antichi, di cui ancora poco si sa: Antonella Pietrogrande, “I giardini di Reitia. La Sportiva produce mascherine protettive. Per Sagaialand Magazine si occupa della sezione travel con chicche e curiosità della Terra delle Meraviglie. A.C. “Giacea questa mole molto maestosa mezzo miglio e più distante dalla vecchia città a settentrione in perfetta sabbiosa pianura fra il Quello di Reitia è un culto unico nel suo genere. Durante gli scavi al tempio di Este vennero ritrovate tracce di roghi che contenevano resti animali, da questo si e` avanzata l’ipotesi che si facessero dei sacrifici animali in onore a questa Dea. Dea dei veneti. Dea Madre di tutto e di tutti, la femminilità di Reitia era così forte da determinare anche il nome dei fiumi, delle montagne e delle città più importanti, allora sempre declinati al … 18.; 6 Bolla 2008, c. 45-46, fig. Curiosità: alcune fonti, ancora tutte da verificare, raccontano che la Basilica di Sant’Antonio a Padova sorga sopra i resti di un suo antico tempio. Pochi sono i reperti che la raffigurano, le testimonianze scritte sono frammentate e dei suoi templi non resta che qualche rovina. Al suo nome talvolta si aggiunge l’epiteto “Sainate”, che ne evidenzia le caratteristiche di divinità guaritrice. Vediamo allora di illustrare con ordi… – affamata, e viene da questa maledetto. 3) Simboli e immagini di questa divinità. 25-mag-2018 - History of my ancestors. LOREDANA CAPUIS. Pochi o meglio nulli sono i documenti che narrano le gesta di questa Dea. 👉 13 marzo-27 giugno 2. In alcuni paesi del trevigiano ci sono ancora dei roghi di mezzaquaresima. Dea di Caldevigo, V sec a.C. Este. Disco bronzeo ritrovato a Montebelluna ( una delle poche immagini ritrovate attribuite alla Dea Reita) Per approfondimenti: Un tempietto in suo onore si trovava anche a Schio (Vicenza) nella frazione di Magrè, mentre la sua raffigurazione più completa è in un disco bronzeo scoperto a Montebelluna (Treviso). Ecate dea antichissima, Dea del Tempo Circolare, della magia, delle erbe, protettrice della vita. Pora Reitia Apono Alkomno Ercole Trumusiate Henotos Esci Pora Reitia Pora Reitia è la più nota degli Dei degli antichi veneti. E` completamente sparito, si e` ipotizzato che la massiccia presenza di altari votivi dedicati alla madonna presenti in Veneto siano un pallido riflesso del culto di Reitia ma non vi e` alcuna prova concreta che lo prova. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Ascolta questa tua figlia I numerosissimi reperti (solo gli ex voto sono oltre 14.000) oggi si possono vedere al Museo Archeologico Atestino. Ed Ecate è naturalmente la triplice dea delle streghe, quelle streghe che, sin dalle origini stesse del Medioevo sono inestricabilmente connesse coi lupi mannari, che cavalcano ai lupi per recarsi al sabba, e hanno la facoltà di tramutarsi in lupo, come narrano, per esempio, Virgilio nell’ottava bucolica, la Saga dei Volsunghi o il Persiles y Sigismunda di Cervantes. I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. Nel quadro di quanto si va qui considerando, cantata del Lago Albano: Maggiani 2005a, pp. 27-28; inoltre Jenkins 1957, p. 65-68.; 3 Dal santuario della dea Reitia a Este, attivo forse già dalla fine del VII sec. Potente come Zeus, Reitia era un Odino al femminile. ḥḳt/ḥqt. Sul significato dei nomi della dea ci … Secondo alcune interpretazioni degli archeologi la data originaria dei roghi era a marzo molto vicino all’ equinozio di primavera che veniva subito dopo il capodanno dei Veneti che cadeva il 1 marzo. sia di benedizione. Gruppo Editoriale Gedi. Visualizza tutti i formati e le edizioni Nascondi altri formati ed edizioni. Nella bellissima raccolta di fiabe fassane che Hugo de Rossi mise insieme fra il 1904 e il 1910 si trova un racconto particolarmente interessante, Le Vivane e il čan (v. 34), in cui vediamo un pastore che scaccia una fata – una Vivana (o Anguana, Viviana, ecc.) Al suo interno era la statua di culto della Dea, anch’essa stante, forse con una cornucopia in mano. Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale. Il culto di Reitia era il più diffuso tra le popolazioni paleovenete. Furioso incendio a Levico. 5 Bolla 2008, c. 46-47, fig. I boschi e le sorgenti dei Colli Euganei erano i suoi luoghi sacri: Reitia era simbolo di fecondità, salute e giovinezza eterna. Visualizza tutte le 2 immagini. Per quanto mi riguarda non c’e` stata nessuna chiamata ‘divina’ , la consapevolezza dell’esistenza di questa divinta` e` stata il risultato dello studio scatenato dalla curiosita` legata ad alcuni ritrovamenti archeologici nella zona di Este. La Chiave di Reitia,ritrovata a Ca’ Oddo di Monselice. Il suo nome originario è Pora; Reitia era un appellativo che in un secondo momento diviene nome autonomo della stessa divinità. I reperti finora acquisiti consentono di individuare in Magrè di Schio un centro di culto paleoveneto in onore della dea Reitia che si venerava pure ad Este dove aveva, in epoca pre-romana, almeno tre santuari. © 2015- 2021 Sgaialand srl - all rights reserved. Sul sentiero di Reitia "Bello, appassionante, intrigante. Credo che nessuno abbia notato che in questa fiaba abbiamo a che fare, in forme appena dissimulate, con una storia che ci viene riportata anche in un mito classico: il mito di Erisìttone, un tessalo che un giorno tenta di abbattere un bosco sacro a Demétra. La Dea veniva rappresentata con una chiave magica in mano che si presume aprisse le porte dell' Aldila` , quindi decidesse le sorti degli uomini. Sciagurato, di quanto mangiava, di tanto lo prendeva desiderio di nuovo» (vv. La Dea veniva rappresentata con una chiave magica in mano che si presume aprisse le porte dell’ Aldila` , quindi decidesse le sorti degli uomini. LA CORNACCHIA, IL LUPO E LA DEA REITIA. Home; Cronaca; Sport; Tempo Libero; Veneto; Salute; Green&Blue; Dossier. Sempre, quando si parla di antiche popolazioni, ci troviamo di fronte ad una serie di dati e documenti che dobbiamo trattare con attenzione ed intelligenza. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l'adattamento totale o parziale. Storia e tipologie dei giardini del Parco dei Colli Euganei”, ed. Non tutto però è andato perduto o dimenticato, il Veneto conserva ancora il ricordo della sua Dea Madre. Il Museo del Gioiello di Vicenza inaugura “Una storia italiana”, Alice Pomiato: viaggio, scrivo e vivo verde, EZ Lab: così l’agricoltura diventa sostenibile, Bioma – Lucia Pisani: a Padova lo spazio che non ti…, Eleonora Calvi Parisetti: 5 regole per iniziare a emergere su Amazon, Il centenario di Nikon si festeggia a Torino con la fotocamera più grande del mondo, CastigliondiPrimavera: in mostra in riva al mare per salutare l’arrivo dell’estate, I teatri del Polesine: quando la Callas e Pavarotti…, I Macchiaioli, a Padova i capolavori dell’Italia che risorge, TEDxCortina Salon a bordo pista dei Mondiali, Epifania & bimbi: Ucci!Ucci!Pollicino e altre fiabe, Capodanno a distanza: lo show di Carlo & Giorgio, Concerto di Capodanno 2021 del Teatro Stabile del Veneto. La presenza della chiave, tanto nel disco che nell’inno callimacheo, mi pare soprattutto di grande importanza. a.C. al II-III sec. Seconda metà del I sec. Disco bronzeo ritrovato a Montebelluna ( una delle poche immagini ritrovate attribuite alla Dea Reita) La Chiave di Reitia,ritrovata a Ca’ Oddo di Monselice. REITIA E POTNIA THERÒN DUE LUOGHI DI CULTO ALLA DEA MADRE NELLA VICENZA PALEO-VENETA E ROMANA Vicenza, Museo Civico: antefissa fittile rappresentante la Potnia Theròn (h. cm 42,5). Dimenticata piu` non sarai LA DEA MADRE DA NOI CHIAMATA REITIA. Venerdì 30 settembre giornata di apertura/presentazione “Narrare e mettere in scena nei luoghi dei Miti” dalle 10.00 alle 12.00 “Dall’antica dea Reitia ai social networks” dalle 14.00 alle 16.00. Reitia è descritta come una Dea Madre, Creatrice di tutto, tutto viene da Lei e tutto torna a Lei.

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